Messaggi dai cari Defunti – Dicembre

Anime defunte che provano a fare channeling

Un messaggio dal tuo caro defunto potrebbe essere qui per te.

Nella mia esperienza di contatto con l’aldilà, ho visto che molti defunti hanno possibilità di interagire con noi che rimaniamo. Tante persone senza che se ne rendono conto hanno già dei contatti ma non ci fanno attenzione e li ignorano. Solo se siamo veramente in una fase di ascolto consapevole possiamo sentirli.

Loro vivono a volte al buio e spesso chiedono aiuto e hanno bisogno di parlare di cose accadute che non hanno ancora accettato ed elaborato. Ed esprimerle è talvolta l’unico mezzo che hanno per continuare nella loro missione animica.

Oggi parliamo con 4 defunti che hanno perso la vita negli ultimi 6 anni.

Quando ci mettiamo in fase di ascolto attivo, li avvertiamo come dei canali che infondono in noi richieste. Alcuni sono ancora ancorati al loro vissuto ed hanno urgenza di dirci qualcosa.

Altri vivono un malessere del proprio stato e lo vogliono condividere ed hanno solo bisogno di sapere che noi ascoltiamo perché vogliono comunicare con qualcuno incarnato sulla terra.

Il mistero che avvolge la vita oltre la morte continua a suscitare profonde riflessioni e interrogativi nell’umanità. La concezione di come vivano i defunti, se esistano forme di interazione con il nostro mondo, rappresenta un argomento avvolto da una sottile aura di misticismo. Questo questo tipo di conoscenza dovrebbe essere alla portata di tutti, ma molti sono spaventati o comunque non lo vedono utile.

Il ruolo che sentiamo di avere come medium è di rendere più accessibile questo dialogo che può essere alla portata di tutti, ma la paura ti blocca e crea separazione tra i due stadi dell’uomo: incarnato e defunto.

Quindi iniziamo questo nuovo episodio per scoprire i nuovi messaggi.

Puoi approfondire gratuitamente nel triplo formato video, audio e scritto che trovi scorrendo questa pagina.

I 4 messaggi dei defunti dall’aldilà

PreMorte – Ritornare dalla morte?

Molti defunti hanno la possibilità di stabilire connessioni con coloro che sono rimasti nel nostro piano terreno e in questo scenario, noi viventi diventiamo degli attenti ascoltatori, aperti alle

potenziali influenze provenienti da chi ha attraversato il confine tra la vita e la morte. La loro esistenza, può essere un supporto e conforto per chi si trova in un momento di difficoltà.

In questo dialogo tra i due mondi, emergono voci di defunti, ombre di esistenze passate che desiderano ancora comunicare con noi e che sono vive. Alcuni di loro, sono grandi fonti di ispirazione, testimoni unici di una realtà spesso negata.

Sono migliaia i casi di esperienze di persone in fin di vita in cui il loro battito è cessato, che sono tornate e raccontano di esperienze in fondo al tunnel che si manifestano con un’intensità straordinaria, trasmettendo visioni e sensazioni molto nitide del proprio passato e di anime intorno a loro.

Ecco lo so che molti hanno paura di parlare di morte, ma è proprio per questo che dobbiamo parlarne, per capire che non c’è nulla di avere paura perché la vita non finisce.

Ecco il racconto di Tommaso che ha avuto un’esperienza di premorte di cui ci lascia testimonianza:

“La visione del tunnel si dipana davanti a me come un vortice di luce sfumata, mentre brividi e singhiozzi si intrecciano nel mio essere. Un senso di profonda emozione e struggente mistero mi avvolge mentre mi lascio trasportare da questa esperienza quasi surreale.

Il tunnel sembra pulsare con una luminosità eterea, una via di fuga dallo spazio e dal tempo, e mi perdo in un abbraccio di colori indefiniti. I brividi che percorrono la mia pelle sono come piccoli bagliori di energia, segni tangibili della potenza di questa visione. Il mio cuore si è fermato!

Vedo i medici che mi fanno la respirazione ma io sento una voce bellissima e mi allontano.

Poi, improvvisamente, ritorno. Torno alla realtà tangibile, al qui e ora, i contorni sfumati del tunnel si dissolvono come un sogno che svanisce al risveglio. La memoria si fonde con la consapevolezza, e mi rendo conto che sono tornato da un viaggio oltre i confini della percezione ordinaria.

Mi ritrovo nel presente, nel luogo in cui mio padre, con la sua saggezza e il suo affetto, affermava con certezza: “Si, lui diceva che di la è tutto bellissimo”. Le sue parole risuonano dentro di me come un eco rassicurante. Quel tunnel, con la sua visione avvolgente, diventa una testimonianza di qualcosa di più grande, di una bellezza che supera le sfumature del quotidiano.

La sensazione di benessere e serenità persiste, anche se la visione del tunnel sfuma nella mia memoria.

Mi aggrappo a quel ricordo, a quell’incanto, e comprendo che, anche di fronte a brividi e singhiozzi, esiste una bellezza che si insinua nei recessi più profondi dell’anima. La visione del tunnel diventa una finestra aperta su un mondo di meraviglia, e le parole di mio padre risuonano come un invito a contemplare la bellezza intrinseca di tutto ciò che ci circonda.

Io so che mio padre aveva ragione ma ora sento proprio una connessione e sono testimone di cosa esiste dopo.”

Dovete sapere che i defunti trascendono il tempo e lo spazio ma talvolta portano con se il peso delle loro esperienze terrene.

Restano ancorati saldamente ai ricordi del passato, come se fossero prigionieri di una dimensione che persiste oltre la morte stessa e talvolta si trovano in uno stato di malessere, desiderosi di condividere il loro disagio e trovare forse una forma di sollievo attraverso il contatto con i vivi.

La necessità di condividere sembra essere un tratto comune tra molti defunti. Forse è il desiderio di lasciare un segno tangibile della loro presenza, di continuare a influenzare il mondo che hanno lasciato alle spalle. In questo intricato gioco tra i due mondi, ci troviamo ad essere ponti di comunicazione, aperti a percepire e comprendere le sfumature di un’esperienza che va oltre i confini della vita.

E così, mentre esploriamo il misterioso regno degli spiriti, rimaniamo in ascolto, consapevoli di un possibile dialogo con coloro che, nonostante abbiano attraversato la soglia della morte, continuano a cercare connessioni con la vita che scorre ancora nelle vene del mondo dei viventi.

Iniziamo con i messaggi canalizzati tra cui ci può essere anche il tuo:

Messaggio di Maria dall’Aldilà per Loredana e i suoi colleghi e familiari

Lei mi dice che si chiama Maria ed era di Padova ed è morta sul lavoro.

La sua morte è avvenuta in fabbrica.

L’incidente è avvenuto a causa di un macchinario difettoso.

Lei e molto altri sono ancora sotto shock.

Maria era una persona molto aperta, che amava parlare, molto solare e spiega che ha lasciato un’amica importante.

Maria era molto giovane, credo avesse 33 anni.

È stata una morte tragica e sconvolgente avvenuta nel contesto del suo ambiente lavorativo.

Le parole che emergono dal suo racconto sono un pungente ricordo di come la vita possa prendere una svolta inaspettata, in particolare quando il lavoro quotidiano diventa il palcoscenico di eventi drammatici.

Maria descrive la sua fine come il risultato di un incidente avvenuto nella fredda e rumorosa atmosfera di una fabbrica. È un luogo che dovrebbe essere sinonimo di produzione e occupazione, ma che in questo caso si è trasformato in una tragedia a causa di un macchinario difettoso. Questo dettaglio acuisce l’ingiustizia della sua morte, poiché sottolinea come una situazione potenzialmente evitabile abbia portato a conseguenze irreparabili.

Il racconto di Maria suggerisce che lei non è l’unica a portare il peso di questa tragedia. Molte altre persone sono ancora sotto shock, intrappolate nell’abisso di un evento traumatico che ha scosso le fondamenta della loro realtà quotidiana. L’eco dell’incidente si diffonde attraverso la comunità lavorativa, lasciando dietro di sé una scia di dolore e incredulità.

Maria emerge dal suo racconto come una figura luminosa, una persona aperta e solare che amava condividere le proprie esperienze. La sua giovane età, appena 33 anni, sottolinea l’ingiustizia della sua prematura dipartita: un contrasto doloroso tra la vitalità di Maria e il tragico epilogo della sua vita.

Le parole di Maria ci invitano a riflettere non solo sulla fragilità della vita, ma anche sulla responsabilità collettiva di creare ambienti di lavoro sicuri. La sua storia ci spinge a considerare come tragedie come queste possano essere prevenute e ad alimentare la speranza di un cambiamento che protegga la vita di coloro che, come Maria, trovano la propria esistenza interrotta da incidenti evitabili sul luogo di lavoro.

Maria mi dice che stava facendo casa per andarci a vivere, era il suo sogno che stava realizzando con fatica e aveva fatto una promessa a Loredana, una sua amica/compagna che è ancora in vita, Maria aveva promesso che avrebbero convissuto in questa dimora. Maria si dispera di non aver manutenuto questa promessa e vede Loredana che è arrabbiata con la vita che gli ha strappato Maria. Maria vuole che continui a vivere e che lei non ti dimenticherà e che avrete modo in tempi diversi di realizzare insieme quel sogno. “Continua a vivere ed essere felice” queste sono le parole che sentiamo ripetere.

Messaggio di Marco defunto per il fratello Angelo

Marco ci racconta la storia della sua morte: Marco e Angelo sono fratelli e avevano deciso di trascorrere un pomeriggio all’aria aperta, immersi nella bellezza della natura. Appassionati di arrampicata su roccia, tutto sembrava normale e sereno mentre camminavano lungo il sentiero, ignari del tragico destino che li attendeva.

Il momento fatale giunge quando Marco, per un motivo ancora sconosciuto, perde l’equilibrio e precipita. Il corpo di Marco si contorce in un’agonia silenziosa, il suo primo contatto col terreno si traduce in una frattura dolorosa alla schiena e Angelo, suo fratello, assiste

impotente a questa scena orribile. La vista del sangue che sgorga intensifica l’orrore del momento, lasciando Angelo con un senso di impotenza e angoscia.

Angelo, preso dal panico e dalla disperazione, inizia ad urlare, la sua voce trafigge il silenzio della foresta, ma la natura circostante rimane indifferente. Non c’è risposta, nessun soccorso imminente. La tragedia si svela in tutta la sua crudezza, mentre i suoi lamenti risuonano nel vuoto di un pomeriggio che ha improvvisamente perso ogni gioia.

In quel momento di terrore e solitudine, Angelo si trova a confrontarsi con una realtà inimmaginabile. La sua mente cerca freneticamente una soluzione, ma la dura verità si svela implacabile. Erano soli in quel bosco, senza possibilità di chiamare aiuto. Mentre il sole scivola dietro le cime degli alberi, il destino dei due fratelli prende una piega irrevocabile.

La storia di Angelo e Marco è un racconto di dolore, perdita e isolamento, una testimonianza dei momenti in cui la vita si svela in tutta la sua fragilità, imprigionando chi rimane con il peso di un destino tragicamente intrecciato tra amore e tragedia.

Lo shock veloce di questa perdita, scuote la famiglia e Marco vuole dirvi che lui sta continuando la sua vita e vorrebbe vedere che anche voi continuate la vostra. Ricordatelo ma con la gioia e non con la disperazione di quel momento.

Messaggio di Luca dall’Aldilà per la mamma Silvia

La storia di Luca, il figlio di Silvia, è un racconto commovente di amore, sofferenza e resilienza.

Luca è un ragazzino con un’energia positiva, porta una grande forza a tutti e a chiunque lo incontri. Tuttavia, dietro il suo sorriso luminoso, si cela una realtà dolorosa e complicata.

Silvia, la madre di Luca, dopo la morte di Luca, attraversa un periodo di profonda sofferenza. La sua vita è segnata da un peso enorme che si riflette nei suoi occhi stanchi e nelle rughe d’espressione che raccontano di notti insonni e giorni difficili. Silvia soffre in silenzio, ma Luca la vuole aiutare.

Il cuore di Luca si stringe nel vedere la madre soffrire così intensamente. I suoi occhi, normalmente risplendenti di gioia e innocenza, riflettono ora una preoccupazione che va ben oltre l’infanzia. Il ragazzo, in un gesto di empatia e amore, cerca di portare un po’ di luce nella vita di sua madre.

Il desiderio di Luca è quello di lenire la sofferenza di sua madre, anche se solo per brevi istanti.

Il bambino rinascerà a Singapore ed è felice.

Luca si erge come una fonte di conforto per sua madre, un raggio di luce che attraversa le tenebre della loro esistenza con la promessa di un domani migliore.

Grazie a queste anime infinite di Luce.

Messaggio di Veronica dall’Aldilà per Nicola – channeling

“Sei sempre stato il mio unico amore ricorda che non ti ho abbandonato e sono ancora presente vicino a te.”

Consigli finali e il Regalo finale

L’obiettivo di questi contatti è di portare amore e di togliere la barriera di separazione tra la vita e la morte, per capire che tutto ancora esiste e che la vita non finisce mai. La nostra missione è di aumentare questa consapevolezza del mondo. Se sei interessato a questo argomenti sei invitato a partecipare ai nostri corsi professionali per operatore astrale e channeling.

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