Apertura del Terzo Occhio

apertura terzo occhio

Come sviluppare il tuo terzo occhio

Molti di voi potrebbero aver sentito parlare del terzo occhio, ma cosa è esattamente? E come possiamo svilupparlo?

Prima di tutto, vogliamo dissipare un mito comune: il terzo occhio non si apre in modo istantaneo. Non è come accendere un interruttore e vedere tutto all’istante.
Immaginatelo più come una palpebra che gradualmente si apre, una forma di iniziazione che richiede volontà e coscienza. È un processo sottile, un percorso da intraprendere.

Oggi ti spieghiamo come iniziare questo processo di trasformazione sottile.

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Il terzo occhio

Dove si trova?

Situato nell’area della fronte, il terzo occhio non risiede fisicamente lì, ma nel corpo sottile, noto come corpo eterico. Questa “palpebra interiore” richiede addestramento e impegno per essere attivata. Pensatelo come ad una serie di ingranaggi che dobbiamo far risincronizzare, un processo che richiede tempo e dedizione.

Immaginate il terzo occhio come uno scrigno nascosto dietro questi ingranaggi. Come se fossimo degli abili ladri intenti a trovare la combinazione esatta. “A destra, poi tre volte a sinistra…” Come questo processo richiede pazienza e concentrazione, così deve essere il nostro impegno per sviluppare il terzo occhio.

Tutte le persone hanno il terzo occhio ma quello che succede durante le nostre molteplici esistente che perdiamo consapevolezza dell’esistenza di questo strumento, fino a dimenticare di averlo. Nel tempo quindi si atrofizza e avviene una forma di auto-sabotaggio personale.

Perché aprire il terzo occhio?

Durante la vita poi avvengono quei momenti chiave di prove intense da sostenere, che ci fanno scendere di più nella materia, ed è in quel momento che iniziamo a ricordarci di qualcosa.

All’inizio è come una percezione, forse un lontano ricordo ma poi iniziamo quella lento ascolto di noi stessi per ritornare al nostro centro. Ricominciamo da noi stessi e capiamo che siamo molto di più di quello che pensiamo di essere. Iniziamo ad abbracciare un concetto di esistenza più esteso e non limitato dai nostri preconcetti inculcati dalla società. Iniziamo a riattivare i centri energetici e a capire che ci sono per noi infinite possibilità.

Il terzo occhio rappresenta uno di questi strumenti.

Ma perché dovremmo voler aprire il terzo occhio? La risposta è semplice: per accedere a una visione più profonda e intuitiva. Questa capacità va oltre la vista fisica, consentendoci di percepire frequenze, colori e onde altrimenti invisibili. L’intuizione si amplifica e il nostro campo di percezione si libera dalla nebbia.

Tuttavia, questo percorso richiede attenzione e pratica. Non è un interruttore che possiamo accendere quando vogliamo. È come un muscolo che dobbiamo allenare, ma con pazienza e dedizione possiamo sviluppare questa facoltà straordinaria.

La pratica del terzo occhio

Alcuni episodi di apertura del terzo occhio possono verificarsi spontaneamente, ma possiamo anche stimolare il processo attraverso esercizi di meditazione e concentrazione. Questi momenti potrebbero manifestarsi quando siamo rilassati, pronti ad accogliere e interrogare questa nuova percezione.

Prova ad esempio a focalizzarti nella zona della fronte, stando disteso e iniziando progressivamente un processo di respirazione proprio come se il tuo naso fosse in quel punto.

Concentrati su di un unico pensiero, un semplice punto che si allarga e si restringe. Dopo un certo numero di addestramenti, dovresti iniziare a percepire una piccola brezza, come un leggerissimo soffio. Questo è la percezione fisica del tuo terzo occhio.

Continuando poi a fare pratica inizierai a vedere durante questo processo delle immagini e dei flash che devi imparare a fissare, riconoscere e poi decodificare. Queste sono le chiavi del tuo risveglio.

Ricordatevi, però, di non confondere l’apertura del terzo occhio con l’uso di sostanze stupefacenti. Non c’è bisogno di mettersi in pericolo per accedere a questa capacità. È un viaggio spirituale che richiede impegno e dedizione, non scorciatoie artificiali.

Consigli finali

Inizia fin da subito a fare pratica sul tuo terzo occhio. Questo ti permetterà di sviluppare quel senso di visione e quelle percezioni sincroniche che ti fanno capire che tutto è collegato, tutto è Uno.

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