Come aiutare e parlare con un defunto

Le basi della comunicazione medianica che devi conoscere per interagire con l’anima defunta per aiutarlo nell’ascensione.

Quando si parla di defunti, automaticamente le persone solitamente si allontanano o mettono come una barriera di separazione, perché è una delle cose che spaventa di più l’essere umano. Considerate che l’uomo ha paura della morte, quindi la morte è uno dei punti chiave che l’essere umano affronta nella vita e che cerca di rimandare o di evitare di includere nei suoi pensieri. Ma il problema, in realtà, è serio, perché prima o poi dobbiamo iniziare ad analizzare questa cosa. Questa paura della morte è quella che in realtà ci limita nell’accesso e nella possibilità di ascoltare i defunti. Più abbiamo paura della morte, più teniamo lontane quelle che sono quelle frequenze sottili e non riusciamo a raccogliere quelle informazioni.

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Il defunto è un’anima senza un corpo fisico.

La morte come evento naturale

La prima cosa che vi posso dire riguardo ai defunti e come interagire con loro è iniziare a pensare alla morte come ad una esperienza assolutamente naturale. È un evento dove tutti passiamo in qualunque stadio, quindi è parte della nostra evoluzione umana e non umana. Ogni entità che ha un corpo passa attraverso il suo cambio di vestito. E quindi, quando capiamo questa continuità della vita e non iniziamo ad avere questa resistenza, comprendiamo che i defunti sono persone che hanno fatto una vita terrena e che sono in quel momento senza il corpo. Sono delle entità energetiche e la loro anima ancora esiste e cerca di interagire, a seconda del loro stato evolutivo, con chi è capace di sentire.

Quindi, come primo consiglio per le interazioni, iniziate a non averne più paura, perché è qualcosa di assolutamente naturale, come parlare con una persona in cui vedi il corpo fisico. Lì non abbiamo questo corpo fisico, ma è un po’ il primo switch che devi fare. Togli dalle tue immagini mentali e dal tuo background manifestazioni in stile horror con corpi tumefatti. La loro manifestazione può avvenire in modo visivo ma ti appariranno nella forma energetica che li rappresenta e che tu puoi associare a loro in modo piacevole. Ricorda il corpo fisico è transitorio e soggetto alla naturale degradazione biologica e al momento della morte l’anima si distacca in modo progressivo conservando la propria individualità animica e l’immagine che ha vestito nella vita trascorsa.

Le anime defunte hanno un loro potere che non è contro di noi. Per cui non devi averne paura. È un potere che occorre loro per sopravvivere, per evolvere e per stare bene. Poi l’interazione con noi è un’altra cosa, cioè un’interazione che a volte accade con degli esseri che conoscono e che hanno bisogno di ricontattare, e a volte hanno bisogno di essere in contatto con delle guide spirituali per stare meglio e iniziare un processo di ascensione che gli permette di migliorare animicamente.

Esempio di contatto con un defunto per aiutarlo

Spesso hanno bisogno di aiuto e quindi contattano chi riesce a sentirli. Ad esempio, noi che ci occupiamo di essere da tramite tra loro che sono nell’aldilà e la realtà fisica terrena. L’aiuto consiste in un supporto e un dialogo di comprensione e interazione Ad esempio ultimamente ho interagito con il papà di un ragazzo che è morto da un anno. Il ragazzo mi ha detto che era l’anniversario proprio l’altro giorno e quindi diceva: “Oggi è un giorno particolare, un anno che è morto mio padre.”.

Spesso intorno agli anniversari siamo più sensibili e i nostri canali di ascolto delle frequenze invisibili diventano più ricettivi e abbiamo più facilità di sentirli più vicini a noi.

Questo papà aveva un conflitto con questo ragazzo e in realtà lui non me lo dice, però io poi quando incontro questa anima di questo papà che si chiamava Salvatore, io sento questa rabbia di questo papà verso il figlio. E questo figlio dice: “Sì, poi alla fine mio padre era sempre così con me, mi rimproverava sempre, in particolare sul lavoro, qualunque cosa facessi, era molto esigente.”

In pratica, nella sessione abbiamo dovuto iniziare un dialogo per sistemare tutti questi conflitti, perché comunque quest’anima defunta poi in realtà soffriva molto. Cioè non aveva lasciato il suo ruolo di papà severo e non accettava che il figlio fosse in grado di essere adulto, di essere autonomo, e quindi di saper gestire bene poi le sue cose professionali. C’era sempre un po’ di amarezza. Loro (papà e figlio) soffrivano tantissimo e stavano male perché l’interazione poi era conflittuale, e quindi questi lavori, questi contatti che poi noi abbiamo eseguito erano mirati nel risolvere quindi portare un po’ di pace, un po’ di serenità, e infatti dopo due, tre sedute questa quest’anima di questo defunto alla fine ascoltava, perché il problema era anche quello che non riusciva ad ascoltare, sapete, quelle persone che non vogliono ascoltare i consigli.

Abbiamo aiutato sia il ragazzo sia la sua fidanzata a non avere paura dell’interazione perché loro mi raccontavano che avevano la sensazione di averlo magari in un posto in cui erano stati insieme e avevano lavorato insieme, quindi quando andavo in un posto a lavorare, gli sembrava di averlo vicino così li ho aiutati a non avere paura e a cominciare a interagire, magari parlando di lui come se fosse qui e alla fine il nodo di incomprensione si è sciolto. Questo è un esempio di interazione che deve diventare assolutamente normale se vuoi aprirti al mondo della medianità.

L’interazione con i defunti nell’aldilà è una cosa seria

Non pensate di interagire con defunti solo per curiosità. Il lavoro con i defunti, è una cosa seria, e ci deve essere una esigenza da una delle parti. (defunto o persona in vita terrena). Ad esempio il defunto potrebbe essere bloccato perché ha delle cose irrisolte con le persone in vita o con fatti che gli sono capitati che non riesce ad elaborare da solo. Questo conflitto non gli permette di ascendere ed espandersi, attraverso le sue nuove incarnazioni in altri corpi fisici e quindi c’è proprio un bisogno. Quindi pensatelo un po’ come un pallone che è pesante e che rimane stazionario, noi lo aiutiamo a sganciare delle zavorre e la zavorra, diciamo, per il defunto è magari il suo senso di colpa o il vedere ancora che la persona in vita non riesce a lasciarlo andare.

Ad esempio tra coniugi, muore il marito o la moglie e quello che rimane in vita non riesce ancora a lasciarlo andare con la persona e quindi soffre e quindi queste interazioni aiutano ad alleggerire la situazione e lo sganciano dall’attaccamento di legame che rimane e che non permette poi alla persona di proseguire nella sua via.

I defunti non vogliono spaventarvi, non vogliono spaventare nessuno, in realtà siamo noi che non siamo preparati né mentalmente né energeticamente. Informandosi e facendo pratica dalle fonti giuste superiamo questa paura e cresciamo anche noi.

Il defunto non è diventato automaticamente onnisciente, quindi su tutte le domande dell’universo, potrebbe non avere tutte le risposte. Quindi, quando interagite con un defunto, chiedete con chiarezza e precisione le domande a cui desiderate avere risposte. È fondamentale stabilire un contatto empatico e amorevole, nutrendo l’intenzione di aiutare l’anima del defunto nella sua evoluzione e liberazione da possibili blocchi.

Inoltre, è importante comprendere che ogni interazione con i defunti deve essere basata sulla reciproca volontà e rispetto. Se un defunto non desidera interagire o se l’interazione causa disagio o paura a voi o al defunto stesso, è essenziale fermarsi e rispettare la sua scelta.

Consigli finali

Il rapporto con i defunti può essere un’esperienza di crescita spirituale e di amore incondizionato. Liberarsi dalla paura e imparare ad ascoltare con il cuore ci permetterà di connetterci con loro in modo positivo e significativo, portando guarigione e comprensione sia per noi che per loro.

Questo è quanto per la puntata di oggi! Spero che i nostri consigli possano aiutarti a comprendere meglio le interazioni con i defunti e ad affrontare questo argomento in modo più sereno e aperto

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